Parliamo di pulci

Quando parliamo delle pulci, ci riferiamo a parassiti esterni, che possono risiedere nel pelo e nella cute dei nostri amici a 4 zampe.

Sono degli insetti ematofagi, ovvero si nutrono di sangue, appartenenti alla famiglia delle Pulicidae. Sono dotati di una testa, un torace e un addome. Nelle prime due porzioni possiedono come dei “pettini”, mentre il terzo paio di zampe è altamente sviluppato, rendendole cosi estremamente adatte al salto. A differenza di altri insetti sono prive di ali.

Le pulci vengono classificate come olometaboli, ovvero presentano una metamorfosi completa: attraversano una serie di stadi larvali molto diversi dagli adulti prima di arrivare alla loro forma finale. Ne esistono diverse specie, ma senza dubbio quella più diffusa e che causa le maggiori parassitosi negli animali è CTENOCEPHALIDES FELIS (più del 90% dei casi!).

Il ciclo biologico di questo parassita inizia quando gli adulti si accoppiano sull’animale infestato. Le femmine, dopodiché, iniziano a deporre le loro uova sul mantello dell’animale (dove si ritrovano anche le loro feci, contenenti sangue e materiale indigerito).

Una femmina, in media, al giorno può produrre anche 30-50 uova. Queste, poi, possono cadere al suolo e liberare le larve di primo stadio, che poi matureranno nell’ambiente e daranno origine a un bozzolo e a una pupa. L’adulto fuoriuscirà dalla pupa in seguito a stimoli meccanici e termici, come, per esempio, il passaggio di un animale o una fonte di calore.

È importante sottolineare come sia FALSO che le pulci siano solamente dei parassiti transitori, che fanno un pasto di sangue sull’animale e poi se ne vanno! Infatti, una volta che hanno trovato un ospite, tendono a restarvi il più a lungo possibile (dopo essere cadute e in condizioni sfavorevoli, sopravvivono al massimo 3-4 giorni); al contrario, sono PARASSITI PERMANENTI e molto veloci nella riproduzione.

Non sono facilmente visibili sul mantello degli animali, ma le loro feci sono un ottimo indizio per la diagnosi di una loro infestazione (hanno l’aspetto di piccoli puntini neri). Di solito, lasciano delle papule (lesione primaria), croste, ecc., tuttavia possono dare anche alopecia e un forte prurito (l’animale tenderà a grattarsi in modo notevole). Possono dare solamente un’ infestazione parassitaria, ma in alcuni soggetti sensibili è possibile che causino una dermatite allergica da pulci, in quanto con il morso iniettano nell’ospite un antigene, verso il quale questo è sensibile. Inoltre, possono veicolare parassiti intestinali, come Dipylidium caninum ; infatti, durante il loro stadio larvale, possono ingerire le uova di questo. Se, poi, l’animale finisce col mangiare le pulci, si infesta anche a livello intestinale. Per tutte queste ragioni, è molto importante la prevenzione e quindi l’applicazione sul vostro animale (cane/gatto) di misure di sicurezza, come gli antiparassitari, e non solo durante il periodo estivo, ma per tutto l’anno e quindi anche d’inverno! Per proteggere i nostri animali esistono molti prodotti differenti per via di somministrazione e durata,che vanno dalle gocce alle compresse ai collari.

Per ulteriori informazioni siamo a vostra disposizione.

Erica, Matteo e Sara.

Pet Therapy: gli amici a 4 zampe ci rendono più felici!

Non solo belli: gli animali sono un toccasana contro lo stress, aiutano nel rapporto con gli altri e aumentano il nostro grado di felicità. 

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Contro la solitudine in Italia 60 milioni di animali da compagnia

Secondo un rapporto della Coldiretti, in Italia ci sono circa 60 milioni di animali domestici, uno a testa in media.

Gli italiani vivono con trenta milioni di pesci, 13 di uccellini, sette milioni e mezzodi gatti, sette di cani e tre milioni di conigli e tartarughe. I dati della Coldiretti fotografano una costante crescita del numero di animali di compagnia, presenti mediamente in una famiglia su tre, che si accompagna ad un aumento delle spese per curarli, nutrirli e anche viziarli.


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